venerdì 25 dicembre 2015

Natale 2015 a Siena

Natività. Particolare da tavola di Gabella, 1334. Archivio di Stato di Siena.

È Natale anche a Siena. Lo ha dichiarato, ai Magistrati, il sindaco Valentini. Sono in corso le indagini di rito per verificare la veridicità di questa affermazione.


domenica 20 dicembre 2015

Il latino della domenica - 147



Domani si fa credito, oggi no.


Sanità in Toscana: un atto di forza



Pur di impedirci di esercitare il diritto a un referendum abrogativo della Legge Regionale sulla sanità esistente (L. 28/2015), lorsignori scorporano parte della (pessima) legge che modifica (ma solo formalmente) la precedente e la sostituisce, in modo da poterla approvare prendendo in giro ancora una volta il popolo bue. QUI.


Dichiara Stefano Scaramelli (PD), Presidente della Commissione della Sanità della Regione Toscana:

Il PD si è assunto la responsabilità di una prova di forza, di voler governare la sanità toscana, di dare un governo a questa sanità, di cambiarla, ci mettiamo la faccia e se abbiamo fatto un atto di forza è perché i cittadini ce lo hanno chiesto con le elezioni. Noi siamo il Partito Democratico e abbiamo il dovere di governare questa regione ed era doveroso a un certo punto ascoltare tutti ma poi decidere, fare un atto di forza che portasse la sanità nel futuro, lo abbiamo fatto siamo andati a scrivere una pagina nuova per i bambini....
Era doveroso, a un certo punto, forzare la mano: basta chiacchiere, basta questioni inutili*, bisogna assumersi la responsabilità delle decisioni
[*] una volta in Italia, qualcuno lo ricorda?, discutere e confrontarsi si chiamava Democrazia.

Loro ci mettono la faccia, noi malati, al solito, ci mettiamo, come dirla elegantemente? ecco: noi ci mettiamo il culo.

[Credits: Immagini e testo della dichiarazione dal TG di RTV38 delle 19:30 di ieri.]

venerdì 18 dicembre 2015

L'apriscatole



In campagna elettorale lo promisero, "Quando saremo in Parlamento, lo apriremo come una scatola di tonno".

Adesso, come dimostra l'accordo per l'elezione dei giudici della Consulta, quelli del MoVimento finalmente le scatolette le hanno aperte: per andare a far bisboccia coi compagni di merenda del Partito della Nazione.

Un'Italia di beppi...

giovedì 17 dicembre 2015

La 'Scala' sbagliata.



Titola "Repubblica" per un articolo di Tomaso Montanari: Il governo della cultura e la catena di sbagli.
L'articolo inizia così:

Forse la commissione ha sbagliato scala: succede, quando si va di fretta. Forse ha pensato di dover scegliere il soprintendente della Scala di Milano, non il direttore del Santa Maria della Scala di Siena. Solo così si spiega il nome di Antonio Calbi, già direttore del settore Spettacolo del Comune di Milano e ora direttore del Teatro di Roma.

QUI l'articolo.


mercoledì 16 dicembre 2015

Siena: caos al mercato settimanale



   Mi hanno raccontato che stamani, al mercato settimanale eccezionalmente esteso a tutto il giorno, ci sono stati numerosi assembramenti, qualche tafferuglio e, addirittura, l'intervento della Polizia.

   Sembra che tutto sia iniziato quando si sono formati alcuni assembramenti di persone, all'interno delle vie occupate dai venditori coi loro banchetti, che hanno causato il blocco del normale flusso dei danarosi acquirenti del periodo natalizio. Qua e là si sono infatti creati gruppetti di casalinghe per discutere se e come raggiungere "l'obiettivo strategico sul quale un’intera comunità attende risposte chiare e concrete da troppo tempo, il trasferimento della Pinacoteca Nazionale" all'interno della struttura del Santa Maria della Scala. Vedi QUI.

   I pensionati, ben pasciuti e perdigiorno come sempre, ultimi beneficiari di una rendita economica a vita, da parte loro non potevano perdersi la possibilità di spettegolare alle spalle "di quelli che decidono", creando noduli di aggregazione impazziti e insuperabili, che impedivano l'usuale scorrimento dei clienti.

   Tenuti da parte dalla comunità senese, che proprio non vuol saperne di loro, capannelli di venditori abusivi, coi loro borsoni e i tappeti da esposizione vistosamente chiusi, si andavano interrogando, poco distante, tra le vie del mercato e il ghiaino della Piazza della Lizza: perché ancora questo obiettivo strategico non è stato raggiunto? chi rema contro? è un problema razziale, politico, religioso o culturale?

   Badanti non italiche in libera uscita, qualcuna con la sporta già piena ma le più ancora in attesa di fare quegli acquisti per cui avevano lasciato casa di prima mattina, hanno invece occupato le vicine panchine, parlando fitto fitto nel loro oscuro idioma; il passante più attento avrà però sicuramento riconosciuto le parole che ricorrevano più spesso: muzey, Shkala Santa-Mariya.

   I proprietari dei banchetti, spazientiti prima, arrabbiati poi e alla fine inferociti per quello che stava accadendo (che rischiava di pregiudicare l'incasso della grassa giornata) e poco interessati al tema culturale, forse perché in molti casi di provenienza extra moenia, hanno deciso di chiamare i Vigili Urbani per sciogliere gli assembramenti e ricondurre la folla all'ordinario flusso consumatorio.
   Ma le casalinghe hanno fatto sentire, sbraitando, le loro ragioni ai Vigili sopraggiunti; i pensionati li hanno coperti di contumelie; le badanti li hanno aspramente apostrofati nel loro idioma, gridando loro "politsiya svyney"; i venditori abusivi hanno reagito con un'aggressione fisica a stento arginata dall'arrivo di ulteriori uomini delle Forze dell'Ordine, accorsi in difesa e aiuto dei colleghi che si trovavano prossimi a una mala parata. Dopo un paio di ore, mi riferiscono, la normalità è stata, fortunatamente, ripristinata.

   L'atmosfera di gioia delle feste, di queste serene, pacifiche e magiche giornate, è però irrimediabilmente avvelenata, non ce lo possiamo nascondere, dal mancato raggiungimento dell'obiettivo strategico che, ne siamo certi, sarà ben presente nel cuore e sulle labbra di tutti gli oranti anche durante la Santa Messa della Notte di Natale.

   Naturalmente, per mia traquillità e per vostra informazione, aggiungo che non ho potuto verificare queste notizie che, come dicevo all'inizio, mi sono state riferite...


Direttore part-time al S. Maria della Scala?



Scrive oggi (15) Anna Bandettini, vicecaporedattore nazionale della Redazione Spettacoli del quotidiano La Repubblica:

Teatro di Roma: Calbi resta
Nel mio post precedente annunciavo che Antonio Calbi, direttore del Teatro di Roma, è stato nominato direttore del Museo alla Scala di Siena. Io aggiungevo che se Calbi avesse accettato la nuova nomina, si apriva il problema di una sua successione a Roma.
Bene, adesso si sta sempre più chiarendo la questione: sembra infatti che Calbi resterà a Roma (sicuramente per un anno) potendo tenere entrambe le cariche. Primo, perchè non sono incompatibili. Secondo, perchè il Museo alla Scala è attualmente in restauro quindi richiede un impegno non gravoso, ma semmai progettuale e a largo raggio. Terzo, Calbi direttore del Teatro di Roma intenderebbe portare a termine la stagione in corso e progettare la prossima proprio per non compromettere l'attività del teatro.
Sarà a quel punto che probabilmente valutando anche le condizioni che si saranno create allora, se per esempio sarà ripristinato il finanziamento al teatro tagliato questa stagione, la scelta si indirizzera verso una delle due istituzioni.  

Andiamo bene!

Nota: le sottolineature sono mie.

lunedì 14 dicembre 2015

Tutto quanto fa spettacolo



In linea con le scelte nazionali del Ministro con la Barba, anche al Santa Maria della Scala di Siena tutto quanto farà spettacolo. Basta leggere il curriculum vitae del neo prescelto direttore, il materano Antonio Calbi (QUI e QUI).

Cosa c'entrino le competenze nel mondo degli 'eventi' e il passaggio della Pinacoteca Nazionale dentro le medioevali mura mi resta però, a causa della mia pochezza intellettuale, piuttosto oscuro.

Per "il trasferimento della Pinacoteca Nazionale, obiettivo strategico sul quale un’intera comunità attende risposte chiare e concrete da troppo tempo", vedi QUI.

La carica della Leopolda



Anche a me Renzi ha dato la carica!

domenica 13 dicembre 2015

Il latino della domenica - 146



Quello che avete in più datelo in elemosina.
(Luca, 11.41) 

Ma non esagerate: solo quello che vi avanza...

venerdì 11 dicembre 2015

Natale coi fichi secchi




Fare le nozze coi fichi secchi è (era) un'espressione proverbiale per dire: realizzare un grande evento con mezzi poveri e insufficienti alla bisogna.

A me, in questo periodo dell'anno, tornano in mente le parole di mia nonna che ricordava i mandarini e i fichi secchi come le poche, povere chicche che lei e i suoi tanti fratellini e sorelline potevano mangiare solo a Natale; l'arrivo delle feste le riportava sempre alla memoria gli anni dell'infanzia e le bastava sentire l'odore della buccia di un agrume che si apriva per rivivere gli anni di miseria e di lavoro in campagna quando, dal sorgere del sole a quando già si era fatta notte, lei e gli altri bimbetti lavoravano come adulti nel grande orto di uno zio che, rimasta vedova la loro mamma, li aveva accolti tutti con sé 'per carità'. E tutto questo non nel profondo sud, ma nella Maremma di poco più di un secolo fa.

Ora i fichi secchi sono una presenza povera e misconosciuta sulle tavole di Natale, eppure io stesso ero contento di averne un paio per poterci fare merenda insieme a un bel pezzo di pane, quando ero bambino, avendo l'accortezza di mangiare più pane e meno fichi secchi, in modo da lasciare indietro, come ultimo boccone, un po' di quel dolce e gommoso 'companatico'.

Nella grande distribuzione i fichi secchi 'fatti in Italia' sono impossibili da trovare: quelli che vendono sono per lo più della Turchia. Se possibile, cerchiamo di fare un bel gesto: quando compriamo i fichi secchi, controlliamo che, se non dall'Italia, provengano almeno dalla Grecia. Non se ne parla più, su TV e Internet: i Greci sono già passati di moda ma il bisogno, là, è ancora davvero tanto!


martedì 8 dicembre 2015

Fiat Lux!


Dio è amore spettacolo.

Ho visto pochi minuti dell'evento: mi sono bastati.

Ma un bel rosario, in latino, con Papa 1 e Papa 2 e tutti inginocchiati sul lastricato a soffrire, no?
E poi ci si chiede perché uno si fa musulmano...

Per fortuna sono ateo!

sabato 5 dicembre 2015

Coraggio, Italia



Ci sono Italiani che non hanno da mangiare ma lorsignori vanno ai banchetti.
 

venerdì 4 dicembre 2015

4 Dicembre 2015 - Santa Barbara

Hans Holbein il Vecchio, S. Barbara, (1516),
Alte Pinakothek, Monaco



Gavorrano. Interno di una galleria della miniera: minatori realizzano lavori di perforazione in un cantiere sotto ripiene cementate. (18/02/1969)

[Via: LombardiaBeniCulturali.]

giovedì 3 dicembre 2015

L'importante è soffrire

Un uomo politico è grande in misura della sua forza di previsione: un partito politico è forte in misura del numero di uomini di tal forza di cui dispone.
In Italia i partiti di governo non possono disporre di nessuno di tali uomini: nessuno che sia grande, nessuno che sia almeno mediocre. Uno dei caratteri italiani, e forse quello che è pii malefico per l’efficienza della vita pubblica del nostro paese, è la mancanza di fantasia drammatica. Sembra una affermazione letterariamente paradossale, e in verità è una osservazione profondamente realistica. Ogni provvedimento è un’anticipazione della realtà, è una previsione implicita. II provvedimento è tanto più utile quanto più esso aderisce alla realtà. E perché ciò avvenga è necessario che il lavorio preparatorio sia completo, che nel lavorio preparatorio non si sia trascurata alcuna ipotesi, e delle infinite ipotesi possibili si siano scartate quelle che non resistono alla prova della rappresentazione drammatica. Orbene: le autorità italiane, quelle governative, quelle provinciali, quelle cittadine, non hanno finora decretato un provvedimento che non sia stato tardivo, non hanno ponzato un provvedimento che non abbia avuto bisogno di essere modificato, di essere prima o poi cassato, perché, invece di provvedere, veniva a far rincrudire il malessere. Non sono riuscite ad armonizzare la realtà, perché sono state incapaci di armonizzare prima, nel pensiero, gli elementi della realtà stessa. Esse ignorano la realtà, ignorano l’Italia in quanto è costituita di uomini che vivono, lavorando, soffrendo, morendo. Sono dei dilettanti: non hanno alcuna simpatia per gli uomini. Sono retori pieni di sentimentalismo, non uomini che sentono concretamente. Obbligano a soffrire inutilmente nel tempo stesso che sciolgono degli inni alati alla virtù, alla forza di sacrificio del cittadino italiano.

A. Gramsci, Odio gli indifferenti [3 aprile 1917], Milano, Chiarelettere, 2011, ebook

[Via: Libriaco]

domenica 29 novembre 2015

venerdì 27 novembre 2015

Fronte della cultura

Il quasi sessantacinquenne Ministro Poletti dichiara che:

 "Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21".

vedi QUI.

Detto da uno che come titolo di studio ha quello di Perito Agrario e che fa il Ministro del Lavoro...

[Ma è in buona compagnia: il Ministro della Giustizia, Orlando, ha solo il diploma di Liceo Scientifico e la Lorenzin, Ministro della Sanità, ha quello del Liceo Classico].

mercoledì 25 novembre 2015

A volte mi ritrovo sopra un colle


Ricevo e pubblico:

Il Prefetto di Siena Renato Saccone
e
il Presidente dell’Accademia degli Intronati Roberto Barzanti

invitano alla presentazione del volume 

A volte mi ritrovo sopra un colle
Racconti da un carcere

 di Nicodemo Agostino, Mario Cabras, Massimiliano Nicastro,
Nino Palamara, Giuseppe Panzeca, Santi Pullarà, Mario Trudu
a  cura di Maria Rosa Tabellini 

Marcianum Editore 


2 dicembre 2015 alle ore 17
Accademia degli Intronati
SIENA - Palazzo Patrizi – Via di Città, 75 

Interventi di Carmelo Cantone, Alessandro Fo e Maria Rosa Tabellini  

Saranno presenti alcuni degli autori  

Da qualche tempo, nel carcere senese di San Gimignano è attivo un laboratorio di scrittura che spicca per la qualità dei suoi frutti. I testi, fioriti nel deserto della reclusione in un Istituto di pena, vengono qui raccolti e pubblicati a cura di Maria Rosa Tabellini, coordinatrice del laboratorio.
Con un racconto conclusivo, in appendice, del giovane scrittore Giovanni Gennai.
Chiude il volume uno scritto di Alessandro Fo, che riflette sui pregiudizi che ancora affliggono il corrente modo di guardare alla vita, minimalista e per molti aspetti estrema, che si svolge di là dal muro di un carcere.

A cura di Maria Rosa Tabellini

Con postfazione di Alessandro Fo


martedì 24 novembre 2015

Nuovi manifesti elettorali



"I 550mila italiani che compiono diciotto anni potranno usufruire di una carta, un bonus di 500 euro per poter partecipare a iniziative culturali."

QUI.

domenica 22 novembre 2015

Siena, Frammenti di un discorso storico


Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell’aldi là del frammento, Convegno Internazionale di Studi, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, (Aula Magna), Via di Fieravecchia 19, Siena, 10 – 12 dicembre 2015.

Il convegno è organizzato nel’ambito del Progetto PRIN 2010-2011 Bibliotheca Italica Manuscripta (BIM) e riunisce specialisti di alcune aree di ambito umanistico impegnati nello studio e nell’analisi storica di frammenti, per mettere a confronto metodologie e finalità di ricerca e ragionare sul significato del recupero di testimonianze storiche manoscritte.

Per dettagli, QUI.

[Via: MiniaturaItaliana]


Il latino della domenica - 143



Quanti sono i fiori in un campo, tanti sono i dolori nell'amore.

sabato 21 novembre 2015

Tutti pazzi per la smart (city)

Smart è una paroletta che si attacca volentieri a qualunque cosa e da un po' la si incolla alla parola city. Non c'è più modo di pensare semplicemente a una città ben gestita e amministrata: la si deve definire per forza smart, una città, cioè, che ha una marcia in più, che per molti versi è migliore delle altre, che deve far parlare di sé per qualche saggia peculiarità, amministrativa o di vita quotidiana. La città smart, la città "furba" o, visto che siamo in Italia, la città "furbetta".

Che Siena sia ben amministrata, che la Cosa Comune, che la Banca, la Fondazione, l'Amministrazione Comunale, l'Università, la ASL siano enti gestiti in maniera smart è sotto gli occhi di tutti, ormai da anni e ben prima che la locuzione inglese invadesse anche "il Campo".

Mi piacerebbe allora, per compiacerci di questa 'smartitudine' e per farla toccare con mano a tutti, concittadini, studenti e turisti, che almeno per le feste di Natale i negozianti e l'Amministrazione comunale abbracciassero l'iniziativa che sto per proporvi: ripavimentare tutta via di Città.
Non voglio dire sostituire e rimettere in opera quelle grigie, comuni 'lastre', usurate dal calpestio irrispettoso di migliaia di piedi, ma sovrapporvi uno strato, uniforme e multicolore, di vivaci e dolci confetti rotondi*. Che bel vedere sarebbe quella strada, coperta da uno strato di dolcetti, e che piacere far sapere a tutti quelli che ci potrebbero camminare che questa è davvero una città di 'smartie'!


La proposta: lastricatura di 'Smarties', dolci al cioccolato ricoperti di zucchero prodotti dalla Nestlé.

* Per i precisini, come me, si tratta in realtà di 'sferoidi oblati'.

mercoledì 18 novembre 2015

Turchia-Grecia: 100 a 0


A latere degli eventi di questi giorni, mi è veramente piaciuto lo sprezzo del dovere e l'alto senso del pericolo con cui un Primo Ministro Europeo, Alexis Tsipras, ha sopportato, facendo finta di nulla, i fischi dei molti Turchi presenti allo stadio Basaksehir e il loro inneggiare: "Allah è grande", durante il minuto di silenzio per commemorare i morti francesi. (QUI).

Per Zeus, è così che si fa, mica ci si alza indignati e si lascia il proprio posto!

In giro per l'Europa nel frattempo si cantava La Marsigliese (ma sapendo cosa si cantava? vedi sotto parte del testo).
Mentre a Costantinopoli, insomma, si chinava la testa, nel resto d'Europa si dichiarava guerra.

Ils viennent jusque dans nos bras
Égorger nos fils, nos compagnes!
Aux armes, citoyens
Formez vos bataillons,
Marchons, marchons!
Qu'un sang impur    
Abreuve nos sillons!    

[Vengono fin nelle nostre braccia
A sgozzare i nostri figli, le nostre compagne!
Alle armi, cittadini
Formate i vostri battaglioni
Marciamo, marciamo!
Che un sangue impuro
Abbeveri i nostri solchi!]


martedì 17 novembre 2015

Santa Maria della Scala vendesi

Vendo due composizioni, fatte con i depliant dei molti eventi tenutisi durante gli scorsi anni nelle sale dell'ex Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, raccolti in due collage, unici e imperdibili, in cornice di 55cm x 55cm.



A chi li acquista in coppia, cederò, con uno sconto del 50%, un terzo mini-collage (25cm x 25cm) e regalerò una decina di bigliettini di auguri per le Festività Natalizie, personalizzati e autografati, che negli anni ho ricevuto dall'Ente, alcune borsine-shopper di tessuto, di cui una mai usata, e numeri sparsi de "Il Giornale del Santa Maria della Scala".


Gli oggetti, colorati coriandoli delle attività culturali cittadine, sono adatti ad Assessori alla Cultura, Professori Universitari, Studiosi di Antropologia, Sedi di Partiti Politici, a chiunque voglia insomma un documento, a futura memoria, delle attività che, svolte dalla ex Fondazione Museale, sono costate a noi cittadini centinaia e centinaia di milioni di lire (e poi centinaia e centinaia di migliaia di euro).

Estremo monito a mai più occuparsi della cultura, monito a cui la Città sembra comunque naturaliter voler ubbidire.

domenica 8 novembre 2015

Il latino della domenica - 141



La maggior parte del mio conversare è con i libri.
(Seneca, Lettere a Lucilio, VII.67)
 

lunedì 2 novembre 2015

Majakovskij e Ripellino a Poggibonsi

Ricevo e pubblico:

Presso la sala Set del Teatro Politeama di Poggibonsi, il prossimo 13 novembre alle 17:45, l'Associazione Cuturale "La Scintilla" di Poggibonsi ha organizzato un incontro  con Serena Vitale per parlare del suo nuovo romanzo su Majakovskij uscito presso Adelphi, Il defunto odiava i pettegolezzi.

Dato che  Serena Vitale è stata una delle principali allieve di Angelo Maria Ripellino, Dario Ceccherini, organizzatore dell'incontro, ha voluto abbinare alla presentazione un ricordo di Ripellino, a cura di Serena Vitale e di Alessandro Fo.

Per informazioni:  lascintilla(punto)associazione(chiocciola)gmail.com
Anche su Facebook.


domenica 25 ottobre 2015

venerdì 23 ottobre 2015

La Crusca, l'Italiano e la COOP


La situazione economica e finanziaria dell'Accademia della Crusca è critica.

Già nel 2010 (!) gli Accademici della Crusca firmavano un appello pubblico denunciando
"le condizioni di assoluta precarietà economico-finanziaria dell’istituzione [...] e chiedono con forza al Governo che, con un atto normativo, sia finalmente assicurata all’Accademia della Crusca, per la sua unicità di ente di tutela, promozione e valorizzazione della lingua nazionale, una dotazione ordinaria in grado di consentirle un sicuro funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai propri fini statutari."

Se in Italia non ci fossero Lui e il Suo governo e avessimo un Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con tanto di Ministro (con o senza barba), non ci sarebbe bisogno di una catena di supermercati, l'Unicoop Firenze, per finanziare l'emerita istituzione, fonte, arbitro, memoria, della Lingua italiana, con un fondo di centomila euro (che sono briciole, lo stipendio annuo di tre o quattro impiegati) e con altre iniziative atte a sostenere l'ente fiorentino.
Ma i soldi promessi, una manciata, da Roma non arrivano: d'altra parte un'istituzione culturale che economicamente non rende nulla per i politici del twitt e degli hashtag è assolutamente senza valore, no?

Come risolvere concretamente il problema, in assenza di uno Stato? Chiedere la carità di un aiuto.


martedì 20 ottobre 2015

Cronaca (di ieri?)



"Questo libro ha il merito di rovistare puntigliosamente negli articoli di Mussolini, nelle dichiarazioni dei liberali, dei monarchici, degli agrari e perfino dei massoni. Ne emerge un quadro chiarissimo di legami tra ascesa del fascismo e l'intero blocco confindustriale e agrario del nostro paese. Da questo punto di vista Nascita e avvento del fascismo rimane un libro unico per precisione di analisi e di cronaca."

Dall'introduzione al libro, sul sito MarxPedia.

mercoledì 14 ottobre 2015

Siena: chi siamo, quanti siamo?


Siena cambia?

La popolazione oscilla intorno ai 54.000 abitanti; per visualizzarne l'andamento negli ultimi 14 anni ho aggregato i dati per fasce di età in questa animazione:


Notate come la fascia di età con la percentuale più alta di presenze è passata dai 35-39enni del 2002, ai 40-44enni e, dal 2012 ad oggi, ai 45-49enni. La classe di nati fra il 1950 e il 1955 mi sembra in 'sofferenza'...

Gli anziani




In linea con i dati nazionali, percentualmente gli ultra sessantenni sono attestati a oltre un terzo della popolazione (34%) mentre, per fasce di età, si vedono gli ultra settantenni aumentare leggermente, gli ultra ottantenni  aumentare nel periodo con un  incremento del 25% dal 2002 e gli ultra novantenni aumentare di oltre il 50%.
Gli ultra centenari, ormai quasi l'1/1000 della popolazione, sono oggi una cinquantina.


I giovani






Le persone con meno di 25 anni sono un quinto della popolazione, il 20% circa. Tutte le fasce di età precedenti sono aumentate, percentualmente, negli ultimi 14 anni. Ultimamente sono stazionarie o in leggero calo le nascite, i bambini con quattro anni o meno sono in lieve decrescita percentuale.

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I dati che ho aggregato e rielaborato sono presenti, in un gran numero di dettagli, sul sito Tuttitalia.it, che trovate QUI.