sabato 23 marzo 2013

L'eleganza del fare a miccino

Se mica è una briciola, una piccola quantità, immaginate cosa sia un miccino che della mica è un diminutivo!
Il vocabolario della Crusca, nella sua prima edizione del 1612, rimanda dalla voce miccino a quella micolino, che dice esserne addirittura un diminutivo. Si va in dosi omeopatiche, dunque.
La definizione riporta: Diciamo "Fare a miccino d'una cosa", che è consumarla a poco a poco, e con gran rispiarmo [sic].
Questo toscanismo non so quanto sia noto o ancora diffuso: per capirne l'uso che se ne fa (o se ne faceva):
"Fai a miccìno di quel salame, ché quand'è finito mangi il pane da solo!"


Anche i moccoli sono una modesta parte, di una candela: quello che ne rimane quando si è quasi tutta consumata.
Sempre il vocabolario della Crusca, nella sua prima edizione, definisce il moccolo come:  Candeletta sottile, della quale ne sia alquanto arsa.
Dove voglio arrivare?
In tempi duri l'orribile parola "risparmio" poco servirebbe a farci 'spendere' dei soldi in un porta-lapis, se non ci si prospettasse l'opportunità di utilizzare, fino in fondo, quei 'moccoli' che, quando diventati di dimensioni al limite dell'impugnabilità (più corti delle matite dell'IKEA, per capirsi) saremmo pronti a buttar via.
Mi ha colpito una vecchia pubblicità della Koh-I-Noor, 'ritagliata' forse da un numero di Punch di cui non ho un riferimento (fine '800, inizi '900), che riguarda proprio una sorta di 'porta moccolo' da usare come prolunga per i mozziconi di matite: all'indubbio risparmio aggiunge una certa eleganza di design per un oggetto d'uso quotidiano.


Questo tipo di strumento è meno raro di quanto si pensi; amante dei lapis per i miei normali usi di scrittura, ne ho da qualche decennio uno in argento, con tanto di vezzosa nappa.


Qualche anno fa mia moglie, che asseconda pericolosamente le mie fissazioni, me ne ha regalato un altro che se non è più elegante ha certamente alcune funzioni in più.
Oltre a poter essere usato come 'prolunga' di un lapis dalle dimensioni minime, questo oggetto può infatti servire da porta lapis (anche di normali dimensioni), inserendo la matita dalla parte della punta dentro il cappuccio che è dotato di clip per restare saldamente all'interno della tasca di una giacca; la parte superiore del cappuccio inoltre si può smontare, facendo uscire un comodo e funzionale appunta lapis di cui forniscono, alla bisogna, anche il ricambio.
Lo realizza l'antica fabbrica (ha un quarto di millennio di storia!) Faber-Castell e lo chiama: Perfect Pencil. QUI l'allungalapis in alluminio, QUI i modelli meno economici.



Aggiornamento dell'11/08/14:

Ho scoperto di avere, da anni, anche la versione più economica, quella in plastica, del Perfect Pencil.
Un oggettino da 10 euro, compresa la matita. Si chiama Castell 9000 Perfect Pencil.


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