sabato 29 dicembre 2012

Leggere digitale

Da quando sono passato al Kindle Touch faccio gran parte delle mie letture su un e-book reader; per i PDF e i fumetti (eh, sì...) meglio certamente un tablet più grande (ne ho uno che è una vera ciofeca ma per l'unico scopo per cui lo uso va bene). Ora che ho anche un Kindle Fire HD (regalo di Natale) è difficile che in casa entri qualcosa che sia cartaceo (se si escludono i testi su cui studia mia moglie).
Mi mancano i libri di carta? Certamente no, ce ne saranno tre o quattromila qui in giro, molti mai aperti, da cui pescare a piene mani ma da una statistica sull'anno che sta per finire, di quaranta titoli che ho letto solo sette sono stati 'dispositivi di carta'.
Un e-book reader è più semplice da usare ed è sempre a portata di mano, notte e giorno, e con migliaia di titoli a disposizione da acquistare o da scaricare.
Qualcuno potrebbe giustamente anche far notare che un aiuto al consumo della lettura digitale lo dà il costo dei libri cartacei, obiettivamente enorme per degli oggetti da usare una volta e poi mettere via a prendere polvere; ben vengano, allora, l'auto-pubblicazione e la pirateria?


L'evoluzione della lettura
Come lettore da vecchia data (la mia maestra alle elementari era preoccupata dal fatto che dopo i primi tre mesi di scuola avessi già letto tutti i [pochi] libri che di anno in anno si ereditavano dalla classe che ci precedeva) ho un vero e proprio amore per la carta stampata (e per la rilegatura, per la stampa, per i segnalibri, insomma: per tutto quello che è 'libresco') e dovrei aver avuto difficoltà ad adeguarmi ad un diverso sistema di lettura. Non è stato così: il passaggio è avvenuto in modo repentino e assolutamente indolore.
Mi sembra improprio, come fanno molti lettori 'classici', legare la lettura al supporto fisico che contiene il testo: siamo esseri corporei e quindi la 'fisicità' è importante ma la lettura è un passo oltre la fisicità: la lettura è nella nostra mente, nella percezione che ci creiamo di quello che leggiamo, nelle strutture e nei collegamenti che fa nascere il nostro cervello. Quando leggiamo, siamo soli: siamo noi e l'astrazione che magicamente si proietta nei nostri pensieri.
L'e-book reader, allora, non è un oggetto ma un 'luogo', un po' come una biblioteca: sempre  le stesse procedure d'accesso, le stesse stanze, gli stessi scaffali, gli stessi tavoli di lettura, (molto spesso gli stessi lettori...) ma ogni volta la nostra mente dialoga con fatti, personaggi, storie ed emozioni diverse: solo nel momento in cui ci astraiamo allora leggiamo veramente.
Quando leggiamo qualcosa, specie se è un romanzo, non sperimentiamo più l'universo che ci circonda, entriamo in uno spazio-tempo diverso e un e-book reader ci aiuta ad arrivare più rapidamente al vero livello della lettura, il livello astratto.
Se domani per leggere basterà un chip impiantato sotto la pelle, sperimenteremo forse qualcosa di diverso dalla lettura? Non credo.

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