giovedì 11 agosto 2011

Attenti alle mine


In ufficio mi prendono un po' in giro per il mio continuo lamentarmi: "Questa penna non scrive", "Questo inchiostro al gel spande", "Questa mi si è rotta al secondo clic".
Non c'è niente da fare, devo ancora trovare una 'penna' che mi vada bene. Se si esclude la stilografica, che dovrei usare più spesso perché anche quella ogni tanto si blocca per l'inchiostro che un po' si secca, scrivo volentieri solo con i lapis; ne ho sempre qualcuno nel portapenne sulla scrivania, ne ho di riserva nel cassetto, ne ho in borsa e ne ho anche accanto alla fida Waterman nel portapenne che tengo in tasca della giacca.
Con un lapis, della opportuna durezza, si può scrivere quasi ovunque e in qualsiasi posizione e un lapis non ti abbandona mai: basta avere l'accortezza di tenere sotto mano un buon appuntalapis e si può usare finché non è ridotto ad un mozzicone. Lapis, appuntalapis e gomma li ho sempre a portata di mano, come uno scolaretto delle elementari.
Non mi ero mai posto però il problema di come si fabbrichino i lapis; questo filmato, visto su "The Centered libriarian", mi ha affascinato.



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