domenica 28 novembre 2010

Digital divide



Giovedì mattina controllo di routine ai server e alla rete della Segreteria della Facoltà di..., in linea d'aria appena un chilometro da casa mia. La strada però è in forte salita, la scelta è andarci in autobus oppure fare due passi a piedi. Vista la bella giornata, ho optato per i due passi a piedi; per evitare di ammazzarmi di fatica non mi sono portato neppure la borsa con portatile e impedimenta varie; nella tasca della giacca solo una chiavetta usb, per la bisogna, e il porta penne.
Fatte le verifiche di routine, ho steso il rapportino di intervento e poi sono andato a controllare i modelli di due vecchi mini-tower che, caricati sino all'inverosimile di software, da mesi lamentano un affaticamento irreversibile coi loro striminziti 512Mb di RAM.
Ho appoggiato sul bancone all'ingresso il modulo di intervento appena stampato e riempito (no, ovviamente non l'avevo con me, DropBox è l'utility che mi tiene password, contratti di assistenza, moduli in bianco etc.) e mi sono messo a trascrivere, in calce al foglio, le sigle delle due macchine.
Una delle signore della segreteria, al lavoro sul PC proprio di fronte a me, non ha resistito a commentare: "Certo, un informatico che invece di usare un iPhone per prendere appunti, scrive col lapis su un foglio di carta...".
Ci sono rimasto male (in realtà io quasi sarei un luddista) ma per fortuna la mia prontezza di spirito mi è venuta in soccorso.
"L'informatica è qui - le ho risposto, picchiettandomi col retro del lapis sulla fronte - non costì! - e colla punta del lapis le ho indicato il suo PC."
Ho paura però di non averla convinta.

2 commenti:

  1. :D simpatica la risposta alla segretaria

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  2. Una risposta niente male, complimenti, forse la segretaria non era connessa!!!!

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