mercoledì 21 luglio 2010

Siena e i lavori stradali

Lunedì mattina, come molti altri automobilisti, ho impiegato circa trenta minuti per percorrere il breve tratto, un chilometro forse, che va dal semaforo di via Ricasoli - Pescaia alla rotonda terminale di via di Pescaia stessa, qui a Siena.
La doppia fila di auto si è formata in maniera inspiegabile e non segnalata e sicuramente molti di noi hanno pensato ad un incidente.
L'assenza di cartelli indicatori e di polizia urbana non faceva ben sperare: molti hanno fatto una irregolarissima inversione, per tornare indietro e non rimanere bloccati per chi sa quanto. Gli altri solo una volta arrivati in fondo a detta via si sono accorti delle operazioni di asfaltatura che si svolgevano in tale zona.
Naturalmente a Siena i lavori stradali non si possono fare mai durante le ore notturne.
Perché il problema non era opportunamente segnalato, e con cartelli leggibili (e non i soliti fogliettini che neppure un pedone, se un po' miope, riesce a decifrare), già dagli incroci precedenti la rotonda, in fattispecie quello del semaforo di via di Pescaia?
Perché non c'era presenza di Vigili Urbani e si è lasciato, come spesso succede, la situazione a risolversi da sola nel caos e con evidenti gravi e pericolose infrazioni al codice della strada?
Che tipo di responsabilità hanno degli operai di un cantiere nel dirigere i flussi di accesso e di traffico? Chi e come dà loro delega a operare in tal senso?
Qual'è il numero dei Vigili Urbani in forza nella nostra città?
Qual'è il budget di spesa previsto per il 2010 per detto servizio?

Mentre in questa situazione i Vigili Urbani brillavano per la loro assenza, poche sere fa ne ho visti, in azione contemporanea, ben tre!
Tre Vigili Motociclisti, taccuini alla mano, stavano discutendo con un anziano che vive, da alcuni anni, in un parcheggio lungo la ferrovia dentro il proprio camper.
Questa persona, un italiano, la si incontra spesso sull'autobus che lo ferma a pochi metri da 'casa', è una persona pulita e decentemente vestita, affabile e financo chiacchierona; raccontava, mesi fa, con leggerezza, che pochi giorni prima aveva trovato tagliate le gomme del suo camper ma nella voce non aveva né rabbia né risentimento.
Siena è una città tranquilla, intendiamoci, guai a dire il contrario: si rischia l'espulsione nella vicina, e nemica, Repubblica di Firenze!
Ora il camper di quell'anziano non c'è più: forse era un pericoloso mafioso o un assassino o uno spregevole pedofilo, chissà; mi piace però immaginare che i Vigili Urbani, in forze, siano andati da lui a comunicargli che, finalmente, la sua richiesta di una casa in edilizia popolare era stata accettata e che lo abbiano scortato, a sirene spiegate, verso il suo nuovo domicilio, con le scuse del Comune che fino allora aveva ignorato il precario stato di vita di un suo cittadino.
Ma queste cose succedevano solo nei film di Frank Capra, vero? e la realtà è altra cosa.

Sì, è Siena.

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