mercoledì 12 agosto 2009

Letture in giallo

Immagine: da una pubblicità Mondadori del 1958.

Siamo inondati dai 'gialli'.
Alla TV possiamo vedere anche tre telefilm 'mystery' uno di seguito l'altro; le librerie sono piene di volumi di 'thriller'; greci, islandesi, giapponesi e italiani sembra non facciano altro che scrivere 'gialli' e noi lettori ne consumiamo a chili.
Perché ne abbiamo tanto bisogno?
Ci rassicurano perché quasi sempre finiscono con l'individuazione e l'arresto del colpevole?
Ci gratificano perché ci trasportano in un mondo dove il male viene punito e il bene trionfa?
Ci illudono, perché ci presentano personaggi integri e con buoni sentimenti?
Ci vendicano, perché fanno ai colpevoli quello che nella vita nessuno fa quasi mai?

2 commenti:

  1. Salve.
    Propendo per la tesi sciasciana esposta in Cruciverba (Adelphi), dal titolo Breve storia del giallo (lo trovi anche nei Meridiani).

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  2. Buongiorno, devi essere veramente una brava cacciatrice, se sei riuscita a scovarmi nascosto dietro questo cespuglio!
    Naturalmente il tuo suggerimento mi ha incuriosito; ho in giro da qualche parte, vecchio ma di recente acquisizione, "Il romanzo poliziesco" di Kracauer: pensi valga la pena di passarci un po' di tempo? Già la sola Nota introduttiva mi ha però spaventato...

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